Nuestra Señora de la divina Providencia – San Juan

L’invocazione e il culto a Nostra Signora della Divina Providenza ha avuto origine in Italia nel XIII secolo. Era una devozione molto diffusa e popolare che successivamente arrivò in Spagna dove venne costruito il santuario a Tarragona, Catalogna. L’immagine originale venerata dai Servi di Maria e da altri ordini religiosi italiani, è un olio molto bello in cui appare la Vergine con il Divino Bambino che dorme placidamente tra le sue braccia. Si racconta che il titolo “della Divina Providenza”, si deve a San Filippo Benicio, quinto superiore dei Servi di Maria, che invocando la protezione della Vergine un giorno in cui i frati non avevano nulla da mangiare, trovò sulla porta del convento due cesti pieni di alimenti di cui non si seppe mai la provenienza. Quando fu nominato Vescovo di Porto Rico, il catalano Gil Esteve y Tomás, portò con sé questa invocazione conosciuta negli anni del seminario. Il prelato dovette affidare alle mani della Divina Providenza la sua diocesi perché trovò la cattedrale praticamente in rovina e l’economia della diocesi in condizioni ancora peggiori. La fiducia del vescovo e il suo lavoro diedero frutti immediatamente e prima che fossero trascorsi cinque anni aveva già ricostruito il tempio della cattedrale; in poco tempo, con l’aiuto dei fedeli, riuscì ad avere le risorse per acquistare dalla Spagna la Sacra Immagine della Vergine, le costruì un altare e stabilì il 2 gennaio come giornata di culto e festa annuale. L’immagine ordinata da Don Gil Esteve fu scolpita a Barcellona secondo il gusto dell’epoca. Papa Paolo VI ha dichiarato Nostra Signora Madre della Divina Providenza, principale patrona dell’Isola di Porto Rico con decreto firmato il 19 novembre del 1969. In questo decreto si stabilisce anche che la solennità alla Vergine doveva spostarsi da gennaio, anniversario del suo arrivo all’isola, al 19 novembre, data in cui è stata scoperta, nel 1493, l’Isola di Porto Rico (chiamata dagli indigeni “Borinquén”) da Colombo che vi sbarcò nel suo secondo viaggio. Si è voluto in questo modo unire la venerazione alla Santissima Patrona, con la scoperta dell’isola.