Nel 1185 si formò un villaggio che venne chiamato s’Hertogenbosch, il bosco del duca, perchè sorto nella proprietà di Goffredo, duca di Brabante. All’interno venne edificata una chiesa dedicata a S. Giovanni Evangelista, nella quale fu posta una Madonna col Bambino, in legno policromo, con lo scettro in mano e la corona sul capo. Nel trascorrere dei secoli, questa chiesa fu ingrandita fino a diventare nel 1561 una stupenda cattedrale a cinque navate con 150 colonne senza capitelli e 48 campane. Ma durante i lavori di ampliamento, la statua fu rimossa e lasciata in abbandono. Nella primavera del 1380, un giovane operaio trovò la statua mutilata in un magazzino e stava per ridurla in pezzi e gettarla nel fuoco già da lui acceso, quando fu trattenuto dal capocantiere, che gli fece osservare il sacrilegio che voleva compiere. La statua fu allora ricollocata nella cattedrale e resi misteriosamente inutili tutti i tentativi per spostarla. Cominciarono ad accorrere i fedeli e a verificarsi guarigioni prodigiose, la prima delle quali avvenne nel 1381, quando una certa Edwige guarì dalla paralisi dopo aver invocato la Vergine. Dal 1382 tutti gli eventi prodigiosi attribuiti alla Madonna del Bosco, vennero annotati in un “libro dei miracoli”. Quando nel 1566 i calvinisti, occuparono anche la città di s’Hertogenbosch, saccheggiarono le chiese, distrussero le statue della Vergine, la statua della Dolce Madre della cattedrale di S. Giovanni, il “libro dei miracoli” e il tesoro furono portati in salvo in vari luoghi e finalmente, nel gennaio del 1630, ad Anversa e poco dopo a Bruxelles, dove rimasero per 224 anni. Nel 1810 Napoleone I restituì la cattedrale ai cattolici, che riebbero solo nel 1853 nuovamente la sacra immagine. Oggi numerosi sono i fedeli che si recano in pellegrinaggio in questo santuario ed amano raccogliersi nella cappella della Dolce Signora per affidarsi alle sue premure materne.