Madre Vergine di Csiksomlyò – Miercurea – Ciuc

Il santuario della Madre Vergine di Csiksomlyò presso Miercurea-Ciuc, nella Transilvania, fu costruito verso il 1440 dall’eroe della guerra contro i Turchi, il principe ungherese Giovanni Hunyadi (1387-1456) e da suo figlio Mattia I Corvino. Affidato ai francescani, che avevano un convento nelle adiacenze, divenne ben presto un centro di diffusione del culto mariano e il fulcro di difesa della fede cattolica. Quando quella parte del principato della Transilvania, dominata dalla minoranza ungherese e sassone, passò al calvinismo e, nella vigilia di Pentecoste del 1571, gli esagitati seguaci di Calvino ricorsero a un barbaro massacro di cattolici per imporre loro la nuova fede, gli abitanti di Miercurea-Ciuc si difesero con coraggio, aiutati dalla preghiera alla Vergine del loro santuario elevata dagli anziani, dalle donne e dai bambini. Nel 1661, in una spaventosa irruzione dei Turchi, il santuario fu distrutto insieme al convento; ma la statua della “Madonna vestita di sole” fu portata in salvo. Dopo la dominazione turca, agli inizi del 1800, si ricostruì il santuario e vi si ricollocò l’antica immagine. Attualmente il santuario della Madre Vergine di Csiksomlyò è il luogo di pellegrinaggi più frequentato della Transilvania e nella festa annuale, che ricorre alla vigilia di Pentecoste, accoglie un centinaio di migliaia di pellegrini, fra il quali anche calvinisti e altri protestanti, segno del trionfo di Maria anche su coloro che un tempo perseguitavano i cattolici suoi devoti