La tradizione racconta che Bona di Borbone, sposa di Amedeo VI, il Conte Verde, verso la metà del Trecento, fece un voto davanti all’immagine della Madonna che allatta il Bambino, affrescata su un pilone sulla sponda scoscesa del Lago Grande di Avigliana, per avere un figlio e che sia stata esaudita lo prova la continua attenzione dei Savoia per quello che diverrà il santuario della Madonna dei Laghi. Da principio si costruì attorno al pilone una piccola cappella che fu officiata da religiosi agostiniani. Nel 1581 il duca sabaudo Carlo Emanuele I, fedele alla tradizione familiare, donò al santuario un prezioso dipinto composto da più tavole: al centro è raffigurata l’Annunciazione, affiancata dalle figure dei Santi Rocco e Sebastiano e, sulla predella, piccole scene tratte dai Vangeli: la Visitazione, la Natività e l’Adorazione dei magi. E fu grazie alla forza suggestiva di questo dipinto che, un poco alla volta, l’attenzione si spostò dal pilone primitivo alla pala dell’altare maggiore e il piccolo santuario, luogo di venerazione della Madonna del latte, fu indicato come quello dell’Annunziata. L’attuale complesso fu realizzato agli inizi del secondo decennio del Seicento, su disegni dell’architetto Nicola Ramelli di Lugano. Agli Agostiniani subentrarono i frati Cappuccini che la tennero, con alterne vicende, fino al 1890; due anni dopo divenne proprietà dei Salesiani di Don Bosco.