Il papa pronunciò la “Professione di fede del Popolo di Dio” il 30 giugno 1968, in occasione della chiusura dell’Anno della fede, in un momento di grandi difficoltà per la Chiesa, a nome di tutti i pastori e fedeli della Chiesa. La formula si ricollega al magistero ordinario della Chiesa e del Papa, ma svolta in modo particolarmente solenne e impegnativo. Per la prima volta in una dichiarazione così solenne il cui valore dogmatico anche se non identico a quello degli antichi “Simboli” e delle definizioni “ex cathedra” è pur sempre altissimo, viene professata esplicitamente la fede della Chiesa nella Maternità spirituale di Maria e nella sua cooperazione celeste alla nostra salvezza.
Negli articoli 14 e 15, il papa condensa e conferma la dottrina mariana professata dalla Chiesa, a partire dalla maternità divina definita ad Efeso nel 431, fino alla forte affermazione della maternità spirituale di Maria, dichiarata verità da credere da tutti i cattolici. Delineando la figura di Maria associata ai Misteri della Incarnazione e della Redenzione con un vincolo strettissimo e indissolubile come Madre santissima di Dio, Nuova Eva e Madre della Chiesa e descrivendo il suo ufficio materno in cielo con il quale coopera alla nascita e allo sviluppo della vita divina nelle anime dei redenti, il papa si richiama chiaramente sia ai numeri 61-63 del Cap. VIII della “Lumen Gentium”, come pure all’ esortazione apostolica “Signum Magnum” .