L’associazione di Maria all’opera del Figlio avvenne nel corso della sua vita terrena, ma si prolunga, attiva ed efficace, nella fase celeste della sua vita. Secondo La “Lumen Gentium”, la maternità di Maria: si prolunga fino alla fine dei tempi; si configura come una missione di salvezza, ordinata ad ottenere agli uomini i doni della salvezza; consiste in cielo nella sua intercessione presso Dio in favore degli uomini; è molteplice. Per la Signum Magnum la perenne intercessione di Maria ha una conseguenza cultuale e cioè l’implorazione da parte del Popolo di Dio.
Secondo la Redemptoris Mater: – l’intercessione è la forma attuale della cooperazione di Maria alla salvezza: intercedendo per i suoi figli, Maria coopera all’azione salvifica del Figlio; – la mediazione di Maria continua nella storia con quel carattere di intercessione che si manifestò per la prima volta a Cana; – la maternità di Maria perdura nella Chiesa come mediazione che intercede.
Inoltre, fin dal tempo dei Padri, la Chiesa ha affermato che Maria è degna di venerazione perché santa. La Vergine è santa: – perché mai il peccato l’ha sfiorata; – perché nella fede accolse il Santo di Dio nel suo cuore e nel suo grembo; – perché lo Spirito Santo ha preso dimora in Lei facendone il suo tempio; – perché ella aderì totalmente e responsabilmente alla volontà di Dio e seguendo lo statuto del discepolo fedele, seguì il Figlio fino alla Croce.
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