Insegnare con autorevolezza e autenticità il Vangelo nel nome di Cristo, è stato ed è un compito peculiare del Sommo Pontefice, del Collegio dei vescovi e dei singoli pastori in comunione con lui. Questo servizio gode dell’assistenza dello Spirito Santo e ha il compito di aiutare l’esperienza di fede e di testimonianza del popolo cristiano, istruendolo, assistendolo, guidandolo nell’itinerario di fedeltà alla Verità rivelata.
I Vescovi di Roma sono stati sempre particolarmente attenti, alla luce della rivelazione e della tradizione della Chiesa, a motivare, regolare, incrementare e accompagnare la venerazione dei fedeli verso Maria, consapevoli che essa, varia nelle sue espressioni e profonda nelle sue motivazioni, è un evento ecclesiale rilevante e universale. Il culto mariano appartiene all’essenza stessa del cristianesimo, il cui punto focale rimane sempre e solo Cristo, rivelatore del Dio Trinitario, signore e salvatore dell’uomo, del quale la Vergine riflette lo splendore e dai cui discepoli è professata e riconosciuta come madre spirituale. La lode e l’invocazione della Madre di Gesù è, dunque, un’antica consuetudine nella Chiesa e affonda le sue radici nei testi neotestamentari e nella prassi della Chiesa primitiva. La comunità ecclesiale ha via via fatto posto alla Madre di Dio nella Liturgia, nella quale prega Dio con lei, in onore di lei e prega lei a vantaggio di tutta la comunità umana bisognosa e anelante alla salvezza.