Lo Spirito e Maria nel IV-VI secolo

In questo periodo storico si discusse e definì anche la divinità dello Spirito Santo. Furono soprattutto i grandi padri Atanasio, Basilio di Cesarea, Gregorio Nazianzeno, ecc., che studiarono in modo attento ed appassionato lo Spirito Santo. Nel contesto di tale approfondimento, viene sviluppato anche il tema del rapporto tra la Vergine Maria e lo Spirito. Maria non era, infatti, solo Colei che aveva generato il Verbo di Dio secondo la carne ma, proprio per questo, anche Colei che era stata coinvolta in modo unico e singolare con lo Spirito Santo.

DA VERGINE E DA SPIRITO SANTO

L’Incarnazione del Verbo nel seno della Vergine avviene per opera esclusiva dello Spirito Santo. Abbiamo, da un lato, la radicale incapacità della natura a produrre il frutto che la trascende e, dall’altra, la potenza dello Spirito che opera non infirmata dalla debolezza della natura. Per questo chi nasce da Maria è Figlio di Dio, fiore incorrotto di divinità spuntato per opera divina sulla terra e in mezzo a noi. La madre che fa nascere il Figlio di Dio alla natura umana per opera dello Spirito è perciò, per opera dello stesso Spirito, santa e incorrotta, vergine e madre. In lei lo Spirito ha potuto operare a causa della sua totale disponibilità. Per questo, non essendo stata toccata da un uomo, ma adombrata dallo Spirito, Maria è la terra vergine, irrigata per produrre il frutto della Vita.

LO SPIRITO SANTO E LA CATARSI DI MARIA

A questa missione lo Spirito ha preparato Maria prima ancora dell’Annunciazione. Ireneo afferma che il Puro che aprì il puro grembo rese egli stesso puro questo grembo; Cirillo di Gerusalemme (348) afferma che “incontaminata e senza macchia è la generazione. Ora infatti spira lo Spirito Santo, ivi viene tolta ogni contaminazione. Senza macchia fu dunque la natività umana dell’Unigenito della Vergine”; Ilario di Poitiers (356) afferma che lo Spirito venendo dall’alto santificò il seno della Vergine, si mescolò alla sostanza della sua carne e con la sua forza e il suo potere assunse ciò che gli era estraneo e per questo adombrò la Vergine, ne corroborò la debolezza, perché la sua potenza divina coprisse di virtù la sua natura; Beda parla chiaramente di purificazione e santificazione morale; Gregorio Nazianzieno afferma espressamente che Cristo diventa uomo in tutto, eccetto nel peccato: concepito da una Vergine prepurificata nell’anima e nella carne dallo Spirito; Antipatro parla già di santificazione morale, in vista di un degno concepimento del Figlio di Dio; Teodoro di Ancira (V secolo) in un celebre brano di una sua Omelia difendendo la dignità dell’incarnazione e del concepimento verginale parla di purificazione previa di Maria per opera dello Spirito Santo paragonato al fuoco, da ogni macchia; del suo pervenire ad uno stato di purezza e bellezza più che originario; di santificazione di tutto il suo essere ad opera dello Spirito Santo, per cui può accogliere nel suo grembo ormai puro e profumato di santità il Verbo di Dio.

LA PREPARAZIONE AL MISTERO DELLA DIVINA MATERNITÀ

I Padri compresero che limitare al momento dell’annunciazione la preparazione di Maria al mistero della sua divina maternità era troppo circoscrittivo ed ecco perché essi esaltano la sua verginità e cominciano a celebrare anche la sua natività nel VI: fin dal primo istante della sua esistenza, lo Spirito operò in lei, preparandola alla sua grande missione. Questo il motivo per cui i Padri la vedono anche portatrice di grazia e strumento di santificazione nella sua visita ad Elisabetta.

 

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Test: Lo Spirito e Maria nel IV-VI secolo

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Nel IV-VI secolo i Padri sostanzialmente insegnano:

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Possiamo allora affermare che:

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Da quanto visto, possiamo dire che i Padri affermano chiaramente:

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Guardando al grande mistero e alla fondamentale importanza della divina maternità di Maria, i Padri sostengono:

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