Origene, il più grande erudito dell’antichità cristiana, nacque intorno all’anno 185, probabilmente in Alessandria. Con lui il genere “omelia” inteso come spiegazione delle Scritture nel quadro delle assemblee liturgiche, acquista un grande spessore. Egli ne scrisse 574, di cui 300 giunte fino a noi. Facendo di Maria l’archetipo della gestazione di Cristo in noi, Origene parla nelle sue omelie di una “via di Maria” in noi, cioè della necessità di averla come modello spirituale.
OMELIE VI E VIII SU LUCA
Sembra che le omelie su Luca siano anteriori al 245. Esse sono molto semplici, perché Origene usa il linguaggio parlato della gente per farsi comprendere da tutti. Ecco gli insegnamenti salienti su Maria:
– Perché all’annunciazione Maria era già spostata Giuseppe? I motivi sono due: per il decoro della Vergine perché sarebbe apparsa cosa turpe che una vergine fosse incinta; perché l’incarnazione restasse occulta al diavolo, cosa che non sarebbe avvenuta se la vergine fosse stata sposata.
– L’insolito saluto dell’angelo: pur non avendo spiegato il saluto stesso, Origene lo descrive come il segno di ciò che di grande stava accadendo in Maria;
– Maria assidua lettrice della S. Scrittura: Il saluto turba la Vergine, perché questo saluto non lo ha mai trovato nella Scrittura e perché le sembra molto insolito.
– Il primo detto di Maria. Un dubbio: Origene lo ritiene motivato da una qualche incredulità nella Vergine? No, infatti l’angelo non le ha ancora spiegato quello che accadrà. Forse è un dubbio, non su quanto dice l’angelo ma sul come questo possa realizzarsi non essendoci in natura alcun esempio di concezione verginale.
– Maria ricolma di Spirito: La santificazione di Maria: La discesa dello Spirito Santo ha prodotto in Maria non solo il corpo di Cristo, ma le ha comunicato anche una grande perfezione. ? lo Spirito che la proteggerà e condurrà sulle vie della santità, Spirito che Ella potrà comunicare a Giovanni e per suo mezzo ad Elisabetta.
– Il secondo detto di Maria: piena disponibilità a Dio: le parole di risposta di Maria all’angelo, sono dimostrative della sua generosità e della sua più assoluta disponibilità a Dio al quale si sottomette pienamente.
L’incipit dell’Omelia VIII sono le parole del Magnificat: “La mia anima magnifica il Signore” fino alle parole “per coloro che lo temono si è fatto potenza”. Insegna Origene:
– Profetano le donne: da esse comincia l’umana salvezza: Origene inizia rilevando che il cantico di Maria è una profezia dei tempi nuovi. Per il fatto che è donna, egli riprende il parallelismo Eva-Maria: come il peccato è iniziato per una donna, così l’umana salvezza prende inizio da una donna;
– Il Signore è magnificato: cresce nella nostra anima: la Vergine rendendo grazia in sé, diventa un segno e un modello della progressiva configurazione a Cristo. Come Maria ogni cristiano è chiamato con le opere, il pensiero e con la parola a trasformarsi nell’immagine di Dio che è in Cristo. Solo questa trasformazione da motivo alla gioia e all’esultanza come in Maria: se non si riesce nella trasformazione in Cristo, non si può esultare.
– Dignità e umiltà di Maria: L’umiltà è una grande virtù, tanto più essa si trova in una creatura eccelsa come la Madre del Signore, tanto più alta è la santità.
– Tutti mi proclameranno beata perché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente: Tutte le generazioni sono per Origene i credenti. Egli sottolinea ancora una volta che questo avviene perché Maria è stata umile.
– Il Magnificat è di Maria o di Elisabetta? La posizione di Origene non è chiara anche se possibile pensare che egli lo attribuisce a Maria per il fatto che tutta l’omelia VIII sottolinea, attraverso il Magnificat il cammino spirituale della Madre di Gesù.
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