L’8 dicembre 1854 Pio IX definì in questi termini la concezione immacolata di Maria: “La dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è stata rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente e inviolabilmente da tutti i fedeli”.
Quell’atto definitorio, vincolante e irreformabile, chiuse un lunghissimo processo storico che, in vario modo, coinvolse tutta la Chiesa cattolica: i fedeli con il loro sensus fidei; i teologi con una travagliata elaborazione dottrinale; i papi con un’azione di vigilanza e moderazione, di chiarificazione e promozione.
L’Immacolata Concezione di Maria può essere letta:
1. Alla luce dell’amore salvifico di Dio: essa è, infatti, frutto della sola grazia, un puro dono della Trinità santa per cui testimonia che Maria fu giustificata dalla sola grazia e non dai suoi meriti;
2. In chiave cristologica, soteriologica e pasquale: Cristologica, perché evidenzia l’impossibilità per il Verbo di Dio, il Totalmente Santo, di prendere l’umana natura da una creatura soggetta al dominio del maligno, per cui la Concezione Immacolata appare un requisito preliminare all’incarnazione del Verbo; Soteriologica, perché mette in luce l’universalità della redenzione rivelando che la Vergine è di essa il frutto più eccelso; Pasquale, perché essa non è altro che l’anticipazione e la primizia dell’efficacia salvifica della Pasqua;
3. In chiave pneumatologica ed ecclesiologica: Pneumatologica, perché mettendo in rilievo la presenza santificatrice dello Spirito Santo più che l’assenza del peccato originale, sottolinea l’impostazione positiva – pienezza di grazia a cui la teologia orientale è molto sensibile; Ecclesiologica, perché la Chiesa riconosce nell’Immacolata, la realizzazione del progetto di Dio sul nuovo popolo messianico, nella sua espressione più alta che è quella sponsale, di cui è il prototipo: Ella, infatti, ha segnato l’inizio della Chiesa, sposa di Cristo, senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza.
L’Immacolata Concezione ha anche quattro significati fondamentali:
1. Maria compie in sé l’esistenza umana quale Dio l’ha voluta: ella è donna orientata verso l’alto, non piegata dal peso del peccato, non ripiegata su se stessa ma aperta totalmente all’amore di Dio, degli uomini, della creazione; non è schiava segnata dal marchio del nemico di Dio e del genere umano, ma è la figlia prediletta del Padre e porta fin dall’inizio il suo sigillo(Ap 9,4; cf 7,3);
2. In Maria, donna storica dal cuore puro e ignaro della discordia, si è resa viva e concreta la speranza dell’umanità che cerca un futuro di pace e di giustizia, di fraternità e di armonia;
3. Maria è lo specchio dell’esistenza discepolare perché l’essere immacolata e piena di grazia, non la esime dalla sua condizione terrena con tutto ciò che essa comporta di sofferenza e opacità, di lotta interiore e di partecipazione alle passioni dell’esistenza. Anche lei ha dovuto crescere nella fede, progredire nella speranza posta a dura prova, orientare il suo amore verso Dio e verso Giuseppe di Nazaret, verso il Figlio di Dio e la comunità ecclesiale, verso tutti gli uomini e tutte le donne, suoi fratelli e sue sorelle;
4. In Maria risplende la forma vera e pura della bellezza senza menzogna, senza turbamento, ma come riverbero della bontà e dello splendore di Dio, una bellezza che è perfezione e armonia, semplicità e trasparenza.