Bonaventura da Bagnoregio (✞1274)

Nasce nel 1221 a Bagnoregio nei pressi di Viterbo. Nel 1243, trovandosi a Parigi per ragioni di studio, decide di diventare francescano e qui rimane ad insegnare Teologia. Nel 1257 viene eletto generale dell’ordine francescano, mandato che ricoprirà per 17 anni. Nel 1273 è nominato cardinale e vescovo di Albano ed incaricato da papa Gregorio X di preparare il Concilio di Lione. Muore proprio a Lione nel 1274. Per la modestia e la bontà viene definito Doctor seraficus

LA DOTTRINA MARIANA

Bonaventura si occupa del mistero di Maria soprattutto: nei commenti ai libri delle sentenze di Pietro Lombardo, nelle conferenze sui doni dello Spirito Santo, nei “Breviloquium”, “Soliloquium”, “Lignum vitae” e “Vitis mystica”.
Nell’esporre il suo pensiero Bonaventura lascia trasparire la sua personalità di filosofo e teologo ma anche di mistico, per cui la sua grande preparazione accademica si coniuga con una devozione ed un amore autentico verso la Madre di Dio. Bonaventura rifiuta la Concezione Immacolata perché non vede come poter coniugare questa dottrina con il dogma della Redenzione universale. Egli tuttavia definisce Maria il tempio di Dio adorno di divina sapienza, consacrato dalla grazia e riempito dalla divina presenza. Le questioni che egli affronta con maggiore interesse sono i privilegi di Maria, la verginità perpetua, la compassione ai piedi della Croce che egli pone a fondamento della dottrina della maternità spirituale, l’assunzione e la mediazione celeste.

MARIA E L’INCARNAZIONE

Il legame contratto da Maria con il Verbo nell’Incarnazione è la radice di tutta la grandezza di Maria che con umiltà, purezza e benignità si rese anche adatta a diventare la Madre di Dio. Dopo l’Annunciazione Maria meritò anche per grazia la maternità divina, che rimane tuttavia sempre un dono gratuito di Dio. Maria cooperò con lo Spirito Santo alla realizzazione del mistero dell’Incarnazione, perché Cristo avesse un corpo adatto alla sua suprema dignità di Dio.

LA MEDIAZIONE DI MARIA

Ricollegandosi al parallelismo Eva-Maria, Bonaventura definisce con chiarezza la funzione di Maria nella storia della salvezza, funzione che ne fa una protagonista, come protagonista era stata nel peccato un’altra donna, Eva. Maria ha dato inizio alla vittoria del Figlio sul peccato nel mistero dell’Incarnazione, quando è diventata Madre di Dio. Maria è la mediatrice tra noi e Gesù, come questi è il mediatore tra noi e Dio. Questa funzione si fonda sul contributo dato da Maria alla salvezza, quando acconsentì che Cristo venisse offerto in sacrificio, come prezzo del nostro riscatto. Dal cielo Maria continua a svolgere questa funzione al punto che tutte le grazie passano per le sue mani.

MATERNITÀ SPIRITUALE

Bonaventura fa anche il parallelismo Eva-Chiesa: come Eva uscì da fianco di Adamo così la Chiesa è uscita dal costato di Cristo morente sulla croce. Sul calvario stesso e nello stesso momento si inaugura la maternità spirituale di Maria che appare come la piena accettazione del divino disegno di salvezza voluto da Dio per l’umanità.

DEVOZIONE A MARIA

Per tutti quello che la Vergine ha fatto e fa per noi, merita di essere amata e onorata dal popolo cristiano. Questo onore da rendere a Maria non deve portare mai pregiudizio alla gloria del Figlio, ma deve portare ad un legame più intimo con il Cristo. Infatti va bene onorare la Madre, ma molto di più bisogna onorare il Figlio.