Aelredo nasce nel 1100 nel Yorkshire e da fanciullo fa il paggio alla corte di Scozia. Nel 1133 entra nel monastero di Rievaulx. Nel 1142 viene nominato abate di Revesby e nel 1146 torna a Rievaulx come abate. Muore nel 1167 tra indicibili sofferenze sopportate con cristiana rassegnazione. Fino all’ultimo giorno di vita fu instancabile guida di anime e amministratore saggio e sperimentato di vita monastica.
Scrisse molti trattati, opuscoli e sermoni. Particolari sono i sermoni mariani dedicati alle feste della Natività di Maria, all’Annunciazione, alla Purificazione e all’Assunzione. Nel parlare di Maria egli si ispira molto al Cantico dei Cantici che considera come l’immagine del matrimonio spirituale tra Maria e il Verbo incarnato, non solo quindi figlio ma anche sposo di Lei.
MARIA CREATURA IDEALE
Maria fu piena di avvenenza eccezionale, di purezza, di carità, di umiltà e di tutte le altre meravigliose virtù che rapiscono lo sguardo di Dio. La sua anima dovette possedere una ricchezza tale di perfezione da escludere qualsiasi ombra morale e da porre Maria al di sopra di ogni altra creatura.
ASSUNTA IN CIELO
Aelredo considerava inizialmente dubbia l’assunzione corporea di Maria, forse sotto l’influsso di S. Bernardo, ma poi la afferma chiaramente e con passione: la madre di Dio doveva necessariamente essere assunta in cielo anche con il corpo ed esaltata al di sopra di tutti gli angeli.
MEDIAZIONE DI MARIA
La Vergine viene paragonata ad una barca che ci aiuta ad attraversare l’oceano burrascoso della vita per raggiungere Gesù. Questa mediazione fa sentire i suoi effetti sui singoli credenti e riceve la sua efficacia dal rapporto materno di Maria con il Figlio, mentre la disponibilità di Maria verso di noi è dettata dai sentimenti di grande misericordia che lei nutre. Naturalmente questa mediazione non ostacola quella di Cristo: quella di Maria è solo una mediazione contributiva.
MADRE SPIRITUALE
Egli afferma, superando perfino S. Bernardo, che Maria è nostra vera madre spirituale e che noi nasciamo da Lei, nel senso che Maria è a capo di una discendenza che si pone in un parallelo antitetico con la discendenza di Eva. Questa maternità deriva non dalla natura ma da quella divina con la quale Maria ha messo al mondo Cristo nostra Luce.
DEVOZIONE ALLA SIGNORA E REGINA
Maria merita, in quanto nostra Signora e Regina, omaggio e servizio. Questa devozione comporta un impegno nei nostri doveri della vita cristiana e quindi l’imitazione di Lei. Dobbiamo sempre guardare a Lei e ricorrere a Lei perché è potente e misericordiosa verso di noi. È soprattutto la preghiera che ci mette in comunione con lei.