Il Santuario della Madonna di Pinè è il più celebre e frequentato luogo mariano della terra trentina. Era il mezzogiorno del 14 maggio del 1729, quando la Madonna appare ad una pastorella di nome Domenica Targa, con le stesse modalità con cui era apparta tre secoli prima nella borgata di Caravaggio in provincia di Bergamo. Il luogo dell’apparizione, nei pressi di Montagnaga, era chiamato “Conca del Palustel”, una zona di pascolo immersa nel bosco che oggi, a memoria di quello straordinario evento, viene individuata come “la Comparsa”. La Vergine si ripresentò a Domenica Targa, altre quattro volte nel corso dell’anno accrescendo in breve tempo la devozione verso questo luogo. L’anno dopo, nel 1730, la veggente venne sottoposta a diversi interrogatori nell’ambito di un regolare processo canonico, al termine del quale la Chiesa, pur non riconoscendo ufficialmente le apparizioni, ritenne tuttavia veritiere le parole di Domenica Targa e approvò la devozione mariana sorta a Montagnaga, autorizzando anche la solenne celebrazione commemorativa della prima apparizione, il 26 Maggio di ogni anno. Gli atti originali di tale processo, furono ritrovati nel 1893, presso la biblioteca comunale di Trento, quando già si disperava fossero andati perduti in seguito all’ondata saccheggiatrice di Napoleone, agli inizi del XVIII secolo. Nel giugno 1730, Papa Benedetto XIII concesse l’indulgenza plenaria straordinaria ai pellegrini che si recavano al santuario in occasione delle celebrazioni solenni. La Chiesa sugellò così implicitamente l’importanza e la straordinarietà degli avvenimenti di Montagnaga ed in seguito a miracoli e grazie che la Madonna concesse, di cui sono muti testimoni i tanti ex-voto, si decise di edificare un magnifico Santuario mariano per accogliere i pellegrini che da lì in poi, da ogni parte sarebbero accorsi ai piedi della Vergine.