Il santuario di Mongiovino nei pressi di Tavernelle, fu edificato nel 1524 da Rocco da Vicenza per sostituire una cappella, dimenticata tra i rovi, vicino ad una fonte nei pressi della chiesa di San Martino, che conteneva un’immagine della Madonna divenuta famosa in quanto vi sono stati attribuiti diversi miracoli, come testimoniano gli innumerevoli ex voto. Un primo miracolo coinvolse una pastorella di nome Andreana che andava a prendere l’acqua alla fonte: la Madonna, addolorata per lo stato di abbandono e di incuria, apparve alla ragazzina chiedendole una maggiore venerazione per l’edicola sacra. La pastorella racconta ai compaesani l’evento miracoloso ma nessuno volle crederle; la loro incredulità fu vinta solo quando la Madonna ricorse al miracolo della brocca piena d’acqua rovesciata sul capo della fanciulla ed al miracolo del velo. In una bolla del novembre 1513 Papa Leone X dichiarava la veridicità degli “strepitosi prodigi”. Il Santuario si presenta come un grosso cubo le cui quattro facciate sono caratterizzate da altrettante “lastre prospetto” in pietra arenaria intagliata a grossi blocchi scandite da ordini di lesene giganti e completate da timpani a terminazione orizzontale con quattro rosoni al centro. Gli eleganti portali dell’edificio a croce greca con cupola retta da quattro pilastri sono opera dello stesso Rocco da Vicenza, di Giuliano da Verona, Bernardino da Siena, Lorenzo da Carrara. All’interno preziose opere del Pomarancio, di Mattia Batini, di Arrigo Fiammingo, e altri. Tra il 1557 e il 1582 Costantino di Rosato e Michelangelo da Cortona invetriarono le finestre. Il santuario è stato ultimamente completamente restaurato.