Ai tempi delle invasioni barbariche (sec. V -VII) un gruppo di persone si ritira su uno sperone roccioso per meglio difendersi e vi erige una chiesa dedicata alla Vergine. I pellegrinaggi cominciano a moltiplicarsi fino a fare di Castelmonte il centro della pietà mariana del Friuli. testimonianza di questo stanno le numerosissime tavole votive, una delle più importanti collezioni d’Italia. Dopo essere stato devastato a più riprese dai vari invasori, il santuario deve il suo aspetto attuale al restauro del 1737. L’immagine è una statua in arenaria policroma, detta “Madonna viva” a motivo della sua impressionante espressività.