Il 27 Marzo 1483 Il pellegrino Stefano Mangellida Cremona, diretto a Loreto, si sofferma davanti ad un pilastrino posto lungo la via Emilia, all’incrocio con la strada che scende da Montecatone. Dentro la nicchia è affrescata un’immagine della Vergine con il Bambino in braccio. Mentre il pellegrino prega ai piedi del pilastro, si ente chiamare per nome, la voce proviene chiara e distinta dall’immagine posta nella nicchia. Levato lo sguardo verso la Madonna, il pellegrino vede due candele di cera bianca accendersi improvvisamente, dal vicino cespuglio sbocciano all’istante rose fresche e profumate, nonostante la stagione ancora rigida. La Madonna invita il pellegrino a manifestare al popolo di Imola il suo desiderio di costruire li, una cappella, dove potesse ricevere la devozione della città di Imola. Il governatore Girolamo Riario e sua moglie Caterina Sforza provvidero che la custodia dell’immagine venisse affidata ai Frati Francescani del Terzo Ordine Regolare ( TOR). Papa Innocenzo VIII diede il permesso di erigere la Chiesa e il Convento il 27 gennaio 1489 e il Beato Geremia Lambertenghi da Como fu il realizzatore ed il primo superiore della comunità dei Frati. Il Santuario, insigne opera d’arte del XV secolo, fu in seguito elevato al titolo di Basilica Minore dal Pontefice Pio XII nel novembre 1954.