Apparizione della Madonna a Rue du Bac

La medaglia di Santa Caterina Labouré.

Nata il 2 maggio 1806 da una ricca famiglia di contadini a Fain-les-Moutiers, in Francia, sua madre morì quando lei aveva 8 anni e dovette farsi carico delle faccende domestiche perché sua sorella era diventata suora. Da giovane rifiutò varie proposte di matrimonio e, nonostante le obiezioni del padre, era decisa ad accettare una vita religiosa, che la portò a Parigi, da suo fratello che gestiva un ristorante, e poi da sua cognata a Châtillon -sur-Seine.

Si trasferì nell’ospizio gestito dalle Figlie della Carità (fondate da san Vincenzo de’ Paoli),), e pochi mesi dopo, con l’approvazione del padre, entrò il 21 aprile 1830 nel santuario di Rue du Bac a Parigi. Durante il suo apprendistato vide spesso il Signore e la Vergine. La notte del 18 luglio dello stesso anno un bambino la svegliò dal sonno e la invitò in chiesa, dove la Vergine le annunciò una “missione” per la quale avrebbe dovuto soffrire molto.

Il 27 novembre, apparendole con un globo sotto i piedi mentre dalle sue dita partivano dei raggi in tutte le direzioni, le mostrò il disegno di una medaglia, invitandola a promuoverne la diffusione tra i fedeli che, portandola al collo, avrebbero ricevuto grandi grazie, e le dettò le parole da incidervi: «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi».

Considerata inizialmente una pazza dal sacerdote confessore, nel 1832, secondo alcune sue profezie, ricevette dall’Arcivescovo l’autorizzazione al conio della medaglia, che fu poi definito “miracolosa” perché operava miracoli. Dopo il noviziato, nel 1835 Caterina fu mandata all’Ospizio di Enghien, dove trascorse 46 anni occupandosi degli anziani poveri.

Solo negli ultimi mesi di vita, per ordine della Madonna, confidò alla superiora suor Dufès, che a volte la rimproverava immeritatamente, di essere la veggente della medaglia.