La Città dell’Immacolata (in polacco Niepokalanów) è sorta a partire dal 1927 ad opera di san Massimiliano Kolbe, come centro del suo apostolato mariano. Vi erano attivi moltissimi frati francescani, dediti in modo particolare a un’intensa attività editoriale, che aveva come massima espressione la rivista “Il Cavaliere dell’immacolata”. Sebbene durante il secondo conflitto mondiale, l’attività di Niepokalanów rimase bloccata e quasi tutti i frati finirono arrestati o dispersi, i locali della città rimasero in piedi. Padre Kolbe venne arrestato e deportato ad Auschwitz, dove il 14 agosto 1941 morì martire, in sostituzione di un suo compagno di prigionia. Finita la guerra, le attività di Niepokalanów ripresero con molto entusiamo, ma il governo comunista non tardò a limitarle in tutti i modi. A partire dalla beatificazione di padre Kolbe, avvenuta l’11 ottobre 1971, l’interesse per Niepokalanów è andato sempre aumentando, tanto da renderla uno dei più importanti santuari in Polonia, con oltre mezzo milione di pellegrini all’anno. La grande basilica di Niepokalanów, di cui Padre Kolbe vide solo le fondamenta, è oggi uno dei principali centri di pellegrinaggio ed è in stile neoclassico, a croce latina. Sull’altare principale troneggia una statua dell’Immacolata nella raffigurazione della Medaglia Miracolosa. La festa principale è quella del 15 agosto a cui partecipano famiglie di agricoltori, che viaggiano ancora con cavalli e carri e gruppi di pellegrini che indossano costumi folkloristici. Alla fine della Messa solenne, si svolge il tradizionale rito della benedizione dell’erba, come ringraziamento per i frutti della terra. Nel pomeriggio ha luogo la processione, che si snoda intorno alla basilica con la statua della Madonna di Fatima, mentre si recita la coroncina dei sette gaudi di Maria e si tengono sette brevi discorsi su temi mariani.