Nuestra Señora del Carmen – Santa Fe

Nel 1865 fu benedetta la prima pietra della basilica-santuario Nuestra Señora del Carmen a Santa Fe; e i lavori continuarono alacremente per sei anni, fino alla morte del suo ideatore, avvenuta nel 1871. La costruzione fu più tardi ripresa e portata a compimento nel 1891, quando il tempio fu consacrato, anche se architettonicamente ancora da “rivestire”; impresa alla quale provvidero immigrati italiani. Il principale artefice fu Giovanni Cingolani, originario di Montecassino, che aveva studiato all’Accademia delle belle arti di Perugia. Giunto a Santa Fe nel 1809, aprì una delle prime accademie di disegno e pittura. Nel 1916 realizzò i formidabili dipinti murali della Basilica del Carmine che trasudano la sua profonda religiosità. Il suo lavoro artistico fu completato dalla magnifica decorazione di Francesco Marinaro che disegnò linee geometriche e figure angeliche che si integrano perfettamente con l’opera del Cingolani. All’interno della basilica spicca l’altare di marmo della navata di sinistra, dove si trova il ciborio realizzato dalla principale bottega d’arte del marmo della Provincia, avviata da un altro italiano, Alcide Napoleoni, nel 1888. Artisti del legno come Domenico Ferri e Antonio Di Dio, infine, decorarono stupendamente gli enormi armadi della sagrestia. Così, a Santa Fe della Vera Cruz, la Basilica-Santuario di Nuestra Señora del Carmen (uno dei principali e più venerati santuari mariani del Paese andino), testimonia l’estro artistico e la religiosità mariana di tanti nostri connazionali, qui approdati in cerca di fortuna.