Beata Vergine dei Lumi – San Severino Marche

Il Santuario è così chiamato dai prodigiosi lumi che, ad intervallo di tempo, illustrarono una solitaria Immagine della Madonna, nell’anno 1584. La costruzione venne iniziata da S. Filippo Neri, nel 1566, e venne portata a termine alcuni anni dopo. Oggi il Santuario, dopo un periodo di desolazione dovuto alla cacciata dei Padri Barnabiti, che ne furono custodi fino al 1860, ha ripreso la sua funzione di faro di luce spirituale per le popolazioni della zona maceratese ed ascolana, ad opera dei Monaci Cistercensi che sono gli attuali custodi. L’impianto si presenta a croce latina centralizzata, contraddistinto dalla dilatazione dei bracci orizzontali e dalla profondità del presbiterio, tutti a terminazione semicircolare; singolare dal punto di vista compositivo è anche la costruzione dell’Oratorio ipogeo. Il Santuario fu terminato alla fine del Cinquecento, ma all’inizio dei Seicento passò di mano ai barnabiti, che apportarono delle modifiche all’edificio. Tra gli altari minori risulta interessante quello della cappella della Madonna dei Lumi, con quadratura realizzata dal maceratese Giuseppe Mattei e altare e tabernacolo rivestiti dal marmoraro romano Pompeo Targoni. Il tabernacolo contiene l’immagine della Madonna col Bambino di Giangentile di Maestro Lorenzo, mentre la mensa dell’altare poggia su quattro angeli lignei realizzati da Venanzio Bigioli. Non meno interessanti sono la terza cappella di sinistra con ciborio ligneo eseguito da Giuseppe Aloè e l’ultima cappella di destra con il Transito di Sant’Anna, copia dell’originale dipinto da Andrea Sacchi (1599-1661).