Il Santuario è collocato in una valle della campagna di Ostra, ai piedi di un colle, dove un tempo esisteva un’edicola con un’immagine della Vergine dipinta su una rozza parete. L’effigie che oggi è oggetto di devozione, rappresenta la Vergine che reca nella mano sinistra una rosa rossa e con il braccio destro stringe il Bambino e per questo ha preso il nome di Madonna della Rosa. Nel 1666, una ragazza pose davanti alla cara immagine un giglio che per mesi rimase fresco e profumato. Il fatto venne ritenuto prodigioso e i miracoli si moltiplicarono. Nel 1668 iniziò la costruzione di una piccola chiesa. Nel 1726 l’immagine fu solennemente coronata dal Capitolo vaticano. Nel 1748 fu innalzato il nuovo tempio, benedetto il 5 agosto 1755. Lo stile della chiesa è corinzio, a croce greca e tre navate. Alla fine dell’Ottocento furono edificati dall’architetto Vespignani il campanile e la facciata. Il tempio, in stile neoclassico, dal colore rosa mattone, è una delle più belle costruzioni delle Marche del XIX secolo. La facciata è in due ordini, divise da colonne e lesene, con trabeazione classica. Sopra il portale centrale c’è una nicchia a forma di tempietto con una copia dell’effigie della Madonna della Rosa. L’interno spazia dal Rinascimento al Barocco. L’originaria chiesetta fu racchiusa nel nuovo tempio e dove vi era la porta d’ingresso, fu innalzato l’altare maggiore dedicato all’Assunta. La cappella della Madonna, dietro lo stesso altare, si è trasformata in una sorta di cripta basilicale, avvolta nella penombra.