S. Maria di Piazza o dell’Aiuto – Busto Arsizio

La devozione degli abitanti di Busto Arsizio per la Madonna dell’Aiuto risale ai tempi del Medio Evo. Nella primitiva Chiesa di Santa Maria di Piazza, sui resti della quale è stato costruito l’attuale grandioso Santuario, era venerata un’Immagine rappresentante la Vergine, che si era miracolosamente manifestata il 30 Gennaio 1346. Questo splendido santuario fu costruito rapidamente tra il 1515 e il 1522. Escluso Bramante per ragioni di data, due nomi compaiono nei documenti, se pur citati in modo generico, quello di un Antonio da Lonate (autore del modello per il duomo di Vigevano) e quello di “magistro Tomaxio ingeniero”, probabilmente Tommaso Rodari, il noto scultore e architetto attivo nel duomo di Como, allievo di Giovanni Antonio Amadeo. Il primo avrebbe impostato la pianta centrale, per la quale si è ipotizzata l’esistenza di un disegno bramantesco, “Bramanti secutus exemplar”; il secondo avrebbe eseguito i due portali a ovest e a sud, e forse l’elegante loggiato nel tamburo sotto la cupola simile al tiburio del santuario della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno. L’antica statua della Madonna dell’Aiuto che si venera nel Santuario presenta alcune varianti rispetto alla raffigurazione di un più antico affresco primitivo, distrutto nel 1943 durante un bombardamento di Milano, mentre si trovava nello studio del restauratore. Il Bambino non sostiene più la palla sulla palma della mano, rivolta verso l’alto, ma la impugna e l’abbassa verso il manto della Madre. La Madonna solleva la mano destra, prima appoggiata in grembo, nel gesto caratteristico di chi vuole arrestare qualche cosa. La tradizione, passata di generazione in generazione, vuole che l’Immagine della Madonna, portata in processione per le vie del borgo durante la terribile peste di San Carlo del 1576, abbia improvvisamente fatto cessare il contagio, alzando la mano destra. In ricordo del miracolo, i fedeli di Busto Arsizio avrebbero fatto scolpire la statua della Madonna con la destra alzata.