Beata Vergine della Costa – Sanremo

Uno dei luoghi più cari ai sanremesi è il Santuario di Nostra Signora della Costa, che si trova in una delle più belle posizioni panoramiche di Sanremo. La fondazione del santuario risalirebbe verso la metà del XIV Secolo, quando sembra che i sanremesi celebrassero una “Festa delle Catene“, trascinando sino al santuario delle catene per festeggiare la liberazione dal giogo feudale dei Doria. La attuale costruzione barocca è del 1630 e la cupola fu eretta tra il 1770 e il 1775; la ricostruzione fu dovuta ad un marinaio che, salvatosi miracolosamente dai corsari, aprì una sottoscrizione, a cui partecipò tutta la popolazione per erigere un santuario alla Madonna della Costa che già aveva fama di essere miracolosa e di esercitare una funzione protettrice dai pericoli. La spesa fu enorme, ma sempre, quasi miracolosamente, vennero trovati i soldi per l’opera. Esistono scritti, del 1600, che affermano come, all’interno della chiesa, fossero appese le testimonianze dei miracoli ottenuti dalla Madonna, che poi andarono distrutte in un incendio. Il santuario, all’interno, misura 37 metri di lunghezza, 17 metri nelle crociere e 9 in larghezza e la cupola si trova a 50 metri di altezza; nei secoli fu abbellito con numerose opere d’arte e tra il 1979 e il 1981 fu rifatta la copertura in rame della cupola e dei due cupolini laterali e ritinteggiata la facciata. Le sue forme barocche sono leggere e si inseriscono nel paesaggio dei monti circostanti in modo gradevole. La facciata è semplice, presenta un portale incorniciato da due colonne dai bianchi capitelli, sopra al quale è posta una edicola con la statua dell’Assunta; ai lati possono vedersi i rilievi in marmo di San Siro e San Romolo. Nel grande scudo superiore, a fregi e con decorazioni di stucco, si legge la parola “Sanctuarium”; ai lati si innalzano due leggeri campanili dai cupolini in rame. L’interno è riccamente decorato con marmi, stucchi, affreschi dipinti e sculture. Gli affreschi che decorano la volta del presbitereo sono di Giacomo Antonio Boni (1688-1766) e raffigurano l’Assunta. Sopra l’altare maggiore, si trova l’immagine miracolosa della Madonna, tavola tradizionalmente attribuita a Nicolò da Voltri (1385-1417). Un cronista del Seicento ha scritto che gli occhi della Madonna della Costa «ispirano una dolcezza così tenera che non si può spiegare se non chiamandola di Paradiso». Secondo lo stesso cronista la chiesa era «ripiena di migliaia e migliaia di tavolette appese da non contarle facilmente in settimane intere», poi distrutte quando «alcuni semplici le diedero per crassa inavvertenza alle fiamme». Ancor oggi numerosi ex-voti di riconoscenza, per essersi salvati da tragici eventi o malattie, attestano l’immutata devozione e riconoscenza verso la Madonna.