Beata Vergine di Lourdes – Gunadala

La diocesi di Vijayawada, situata nell’Andhra Pradesh, custodisce uno dei più celebri luoghi di culto mariani della penisola indiana: il Santuario di Gunadala Lourdu Matha. Questo santuario si rifà alla tradizione mariana di Fatima, di Lourdes e di Vailankanni e negli anni è stato teatro di grazie e di guarigioni miracolose. A rendere omaggio alla Vergine arrivano devoti e pellegrini da ogni angolo della regione. Durante il fine settimana, nel Santuario di Gunadala, vengono celebrate 7 messe in 5 differenti lingue, per permettere a tutti i fedeli delle diverse etnie di assistere alle funzioni religiose. La festa del Santuario di Gunadala si celebra il 9, il 10 e l’11 febbraio, in coincidenza con l’apparizione della Vergine a Lourdes. Nel corso delle tre giornate sono centinaia di migliaia i pellegrini che visitano la statua della Madonna e seguono le diverse funzioni religiose fra preghiere, messe, litanie e canti officiati dai preti e dal vescovo locale. Il momento più significativo è alla chiusura della festa, la sera dell’11, quando si tiene una speciale benedizione per gli ammalati con l’esposizione del Santissimo Sacramento. La festa del Santuario a febbraio è il momento di maggior afflusso dei pellegrini, però le visite al Santuario sono costanti, infatti l’afflusso di fedeli è sempre numeroso. La diocesi di Vijayawada conta quasi 250 mila cattolici su una popolazione totale di circa 4 milioni e mezzo di persone. Le origini del luogo sacro risalgono al 1923 quando monsignor Pezzoni, un missionario italiano del Pime, ottiene dal governo 25 acri di terra ai piedi della collina di Gunadala e apre una scuola per orfani. Padre Arlati, primo direttore dell’istituto, amplia i terreni e inaugura ufficialmente l’orfanotrofio il 15 giugno del 1924. L’anno successivo padre Arlati apre un sentiero sulla collina e colloca una piccola statua della Madonna in una nicchia: è l’inizio della devozione per Maria fra gli abitanti della regione. In breve tempo grazie all’opera di fratel Bertoli, un missionario laico, viene aperto un sentiero tortuoso che arriva alla grotta. La festa della Madonna di Lourdes diviene un’occasione di festa anche per gli abitanti e per le istituzioni della chiesa cattolica locale. Nel 1933, per il 25° giubileo dell’Assunzione della Vergine Maria, viene eretta una croce di ferro sulla sommità della collina per indicare il cammino di ogni credente: “Arrivare a Gesù seguendo l’esempio della Vergine Maria”. La festa si tiene l’8 settembre, ma per le copiose piogge la data viene spostata all’11 febbraio. Quindici dipinti che ritraggono i misteri del Santo Rosario vengono posizionati lungo il sentiero che conduce alla grotta e una nuova e più imponente statua – realizzata in Italia – sostituisce l’immagine originaria. I pellegrini che si recano al santuario diventano sempre più numerosi. Viene costruita una chiesa, le giornate di festa passano da una a tre e si organizza la Via Crucis con una serie di 14 stazioni nel percorso che porta dalla caverna alla base della croce. Mons. Marampudi Joji, quarto vescovo della diocesi, ha iniziato la causa per innalzare il Santuario allo status di Basilica. Nel corso degli anni si sono diffuse tradizioni legate al culto della Vergine di Gunadala: la più celebre è l’offerta dei capelli da parte dei pellegrini, una pratica tipica della tradizione indù e assai diffusa nei templi dell’Andhra Pradesh. Durante i tre giorni di festa mariana gli studenti di teologia offrono una ciocca di capelli a simboleggiare il sacrificio della loro bellezza, imitati da numerosi fedeli. Altri pellegrini offrono fiori e noci di cocco alla Vergine Santa.