Maria SS. dell’Avvocata – Sopra Maiori

Il Santuario di Maria SS.ma Avvocata sopra Maiori è sortonel 1485. Il pastorello Gabriele Cinnamo di Ponteprimario, mentre pascolava le pecore sul monte Falerzio è attratto da una colomba che entrava ed usciva da una parete rocciosa coperta di edera. Incuriosito si mette alla ricerca e scopre una bellissima grotta,dopo averla asciugata le appare la Vergine Santa che gli dice “Gabriele lascia le pecore e costruisci un altare e una cappella ed io sarò la tua Avvocata per tutta la vita”. Gabriele esegue l’ordine, costruisce un altare nella grotta dell’apparizione, ove la Vergine gli appare visibilmente varie volte nel corso della vita e poi licenziatosi dal suo padrone si fa eremita, chiedendo all’abate Staibano di S.Maria Olearia di poter usufruire della grotta di cui l’Abbazia era proprietaria e costruisce la cappella in onore della Madonna al di sopra della grotta. Frattanto alcuni suoi compagni e amici lo seguono e vestono anch’essi l’abito di eremiti ed iniziano la vita eremitica, pregando, lavorando e diffondendo il culto alla Vergine Avvocata. Gabriele fa anche eseguire un quadro su tavola che raffigurava la Vergine Avvocata con il Bambino tra le braccia che è adorato da due santi eremiti vissuti nelle grotte: S. Paolo I e S. Onofrio. Gabriele visse santamente e morì in concetto di santità nel 1521 all’età di ottant’anni, il suo corpo secondo il suo volere fu sepolto nella grotta; nel 1612 fu traslato nella chiesetta e lì venerato dai fedeli che si recavano ad onorare la Madonna. Dopo la sua morte l’eremo continuò a sopravvivere tra alterne vicende, fino a quando il comune di Maiori l’affidò ai monaci camaldolesi di Montecorona che vissero lassù fino alla soppressione napoleonica del 1807. Una postazione militare installatasi sul posto un poco alla volta distrusse tutto e il luogo fu ridotto allo sfascio. Verso il 1890 il monte e l’eremo furono donati ai PP. Benedettini della Badia di Cava, che per l’opera di Fr. Romano Iannelli ricostruirono la Chiesa e in parte l’eremo. Il quadro esposto alla venerazione dal b. Gabriele per l’usura del tempo andò rovinato, ma una copia fedele fu posta nelle grotte di Bonea in S.Cesareo di Cava dei Tirreni (Salerno) nel 1654 ove ancora oggi è venerata con il concorso di migliaia di fedeli e la Vergine si compiace di dispensare numerose grazie. Sul monte Falesio fu messa alla venerazione una statua in legno dorato, scolpita a Napoli, il 21 aprile 1590 e che al momento della soppressione fu assegnata alla Collegiata di Maiori ove tuttora si trova, mentre i PP. Benedettini posero un’altra statua nella ricostruzione che andò bruciata da un fulmine il 3 ottobre 1937. L’Abate Rea, il ricostruttore di Montecassino, allora Abate e Ordinario della Badia di Cava ne commissionò un’altra ad Ortisei ed è quella che tuttora si venera sul monte Avvocata. Questa effigie all’inizio del terzo millennio è stata restaurata e il 3 ottobre del 2002 in piazza S. Pietro in Roma il Santo Padre Giovanni Paolo II la benediceva ed incoronava con corone d’argento dorate la Vergine SS.ma e il Bambino tra gli applausi e gli osanna delle migliaia di fedeli di tutto il mondo.