Nei primi anni dell’Ottocento i sovrani Borboni commissionarono al pittore Alessandro Fischetti di riprodurre alcune copie del quadro originale della Madonna della Speranza, venerato a Napoli nella chiesa di San Nicola, da collocare in diverse chiese del regno. Un ricco possidente collocò il dipinto in una cappella di Battipaglia, dipinto che scomparirà nel 1910. Il 16 dicembre 1857 un terribile terremoto colpì la zona e distrusse completamente la cappella. Durante la ricostruzione venne deciso che la cappella di Battipaglia fosse elevata a chiesa parrocchiale. Nel 1891 re Umberto I approvò la costruzione di una chiesa con il titolo di Santa Maria della Speranza. I lavori del tempio terminarono nel 1917 e vi giunsero i Padri Stimmatini. Nel 1943 i bombardamenti distrussero ancora una volta la chiesa, ma la statua della Madonna si salvò. La domenica di Pasqua dell’anno successivo il tempio era già ricostruito e nel 1979 divenne ufficialmente un Santuario. Solo pochi mesi dopo, però, un nuovo terremoto provocò la sua chiusura e potrà essere riaperto soltanto il 30 giugno 1995.