Madonna delle lacrime di Siracusa

La lacrimazione avvenne a Siracusa dal 29 agosto al 1 settembre 1953, via degli Orti di San Giorgio al n. 11, a casa di due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusto. Antonina, che era incinta del suo primo figlio, ha lottato con la gravidanza e ha subito ripetute perdite della vista: intorno alle 3 del mattino del 29 agosto, la sua vista è scomparsa completamente ed è tornata alla normalità alle 8:30, quando ha visto le lacrime cadere a terra dal viso di una Madonnina in gesso, posta a capo del letto.Dono della cognata, Grazia Iannuso, per il loro matrimonio il 21 marzo di quell’anno, che ha acquistato per 2.500 lire presso il negozio “Floresta” di Corso Umberto, dove è rimasto invenduto per circa 6 mesi. La statua mariana fu modellata in tre giorni dallo scultore Amilcare Santini. Fù prodotta presso lo stabilimento dell’azienda ILPA (Industrie Lucchesi Plastici Artistiche) di Ulisse Viviani in Bagni di Lucca.

L’evento si è ripeté almeno 58 volte, e la voce diffusasi rapidamente, fece della casa di Iannuso una meta di continui pellegrinaggi[5].

Il parroco don Giuseppe Bruno, con il permesso della Santa Sede, ha sottoposto questo fenomeno alla commissione medica presieduta dal dott. Michele Cassola. La commissione si è recata a casa di Iannuso il 1° settembre: circa un centimetro cubo di liquido espulso dall’occhio della Vergine è stato prelevato e analizzato al microscopio. Poiché la quantità del liquido testato è di circa un centimetro cubo, sono state eseguite una serie di microreazioni orientative e sono stati eseguiti esperimenti comparativi su acqua distillata, acqua di sorgente e siero fisiologico (soluzione di cloruro di sodio al 9%).

Sono state inoltre eseguite alcune reazioni specifiche e fondamentali relative a studi chimico-fisici-biologici, confrontando il fluido in esame con le secrezioni lacrimali negli adulti (dalla dott.ssa Cotzia della dott.ssa Cassola) e nei bambini di due anni e di sette mesi. L’assenza di solfati, carbonati e ferro, nonché la presenza di sodio e cloro, è stata determinata aggiungendo varie sostanze chimiche (come nitrato di bario, tiocianato di potassio e nitrato d’argento) al liquido e analizzandolo mediante un test alla fiamma.

L’esame microscopico ha evidenziato la presenza di nuclei amorfi di aspetto nero, evidenziati anche nelle lacrime del dott. Cassola e i bambini sopra hanno eseguito la stessa reazione. Poiché la secrezione lacrimale umana è composta da cloruro di sodio, ma anche da piccole particelle di proteine ​​e urato (analoghi di tipo ammonio quaternario), il nitrato d’argento forma argento proteico solubile anche in presenza di cloruro di sodio o acido, ciò si traduce in un colore da giallo pallido al giallo-marrone, ma anche al marrone scuro, a seconda della quantità di proteine ​​presenti.

Possono quindi esserci nuclei amorfi che, in presenza di argento, determinano la formazione di composti dall’aspetto nero, come quelli che si trovano nei fluidi esaminati e dalle lacrime di adulti e bambini.Il rapporto conclude affermando: “Aspetto , alcalinità e composizione inducono a ritenere che i fluidi esaminati siano identici nella composizione a quelli secreti dalle lacrime umane” per la presenza di cloruro di sodio oltre che di proteine ​​e urato. Trovato nelle lacrime di bambini e adulti. Pertanto, il liquido è stato classificato come “lacrime umane” e, a un esame più attento delle immagini, il fenomeno è stato dichiarato privo di spiegazione scientifica [8].

Il 30 agosto dello stesso anno il regista siracusano Nicola Guarino filmò le lacrime, documentando il fenomeno in circa 300 fotogrammi [9]. Altri video amatoriali che documentano le lacrime sono stati conservati nella Diocesi di Siracusa e riprodotti nella trasmissione Mixer del 2 maggio 1994 nell’ambito della ricostruzione dell’evento.