1. Di fronte a Maria potente e misericordiosa, il popolo avverte il vuoto radicale del suo essere, cioè la realtà del peccato. Maria è vista come radicalmente diversa da noi peccatori perché “tutta santa”, “tutta pura”, l’ideale del cristiano, il segnale della vita vera. Di conseguenza il popolo percepisce in modo istintivo la santità di Maria e per questo la prega e la contempla. Questa convinzione si riassume nelle parole: “Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori”. In Maria il popolo esalta Dio che ha trovato in lei una creatura piena di accoglienza, ha incontrato un sì incondizionato, rendendo la sua esistenza luminosa, anche se vissuta nell’umiltà e solcata dal dolore.
2. La maternità misericordiosa di Maria insieme alla sua eccezionale santità, la fanno sentire una persona familiare e quindi attenta e vicina nella vita. Il popolo ricorre a lei non solo nei momenti di gioia o avvenimenti lieti di una famiglia, ma soprattutto nelle situazioni limite di bisogno o di disperazione. E questo, perché il popolo avverte che Maria nella sua esperienza terrena ha sofferto una delle tragedie più grandi per una madre: la morte crudele del Figlio. Maria ha, quindi, condiviso la sofferenza e l’abbandono, divenendo quasi un simbolo della tragedia umana, e per questo il popolo la sente vicino alla propria storia e, nella sua grandezza, motivo di conforto, consolazione e rifugio.