Secondo successore di Pietro, martirizzato a Roma sotto Traiano. Durante il viaggio da Antiochia a Roma, scrisse sette lettere, testimonianza della genuina tradizione apostolica. Ignazio è il primo dei padri apostolici che ha parlato di Maria con frasi semplici, brevi e categoriche. Se lui, dunque, scrive sulla Vergine, lo fa perché è convinto di trasmetterci la verità ricevuta dagli Apostoli. Ecco la dottrina di Ignazio:
1. Maria, la madre vergine, garanzia della salvezza in Cristo: la trascendenza di Dio non viene intaccata dall’incarnazione, così come affermavano i Doceti, perché la creazione e quindi la natura umana provenendo da Dio è buona ed è solo attraverso di essa che Dio ci raggiunge e ci salva. La maternità di Maria, ossia la nascita biologica del Signore, è la base inconcussa e garanzia dell’incarnazione del Figlio di Dio e della nostra salvezza. Per questo Ignazio usa fermezza nel parlare del verginale concepimento.
2. Maria con la sua verginale maternità è un elemento attivo voluto da Dio: essendo garanzia e base dell’umanizzazione di Dio, la maternità e la verginità di Maria sono subordinate alla cristologia e alla soteriologia: Maria è relativa a Cristo. Questi eventi, come quello della morte e resurrezione di Cristo non sono accaduti a caso ma fanno parte del piano nascosto di Dio. Accostando la maternità verginale all’evento pasquale, Ignazio coinvolge Maria in tutto il piano della salvezza. Sembra che Ignazio interpreti in senso mariologico il brano della Genesi.
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