Nel corso del primo millennio si consolidarono innanzitutto due convinzioni: la prima che Maria Santissima è “Madre di Dio”, la seconda che è “la Vergine” per eccellenza, la Vergine delle vergini. Già le prime professioni di fede attestano il “Natus ex Vergine”.
Il primo Concilio ecumenico che parla esplicitamente della perpetua verginità di Maria è il Concilio Costantinopolitano II (553): “Prese carne dalla gloriosa Theotókos e sempre vergine Maria” .
La definizione dogmatica della perpetua verginità di Maria appartiene al Concilio Lateranense del 649, convocato da Papa Martino I. Questa definizione è quindi infallibile e irreformabile. La perpetua verginità di Maria è quindi una verità di fede definita.
Ma che cosa è esattamente la verginità? Intesa in una prospettiva cristologica essa comporta la consegna totale della persona, anima e corpo, mente e cuore, a Gesù Cristo. Intendendo in questo modo la verginità possiamo capire il senso di ciò che la Chiesa insegna dai primi secoli, quando dice che Maria fu vergine prima del parto (Virginitas ante partum), durante il parto (Virginitas in partu) e dopo il parto (Virginitas post partum).
1. Il concepimento Verginale ( Virginitas ante partum) è molto chiaro leggendo i brani del Vangelo sia di Matteo che riprende la profezia di Isaia (7,14) “la vergine concepirà e darà alla luce un figlio”, sia di Luca che nel racconto dell’Annunciazione fa vedere chiaramente in filigrana il riferimento alla stessa profezia mettendo in bocca a Maria questa domanda all’Angelo (le prime parole di Maria!): “Come avverrà questo? Non conosco uomo” (1,34).
2. Il dogma sulla Verginità afferma anche che l’integrità fisica di Maria non fu lesa all’atto del parto (Virginitas in partu): come nel concepire (sine virili semine), così anche nel partorire la sua integrità verginale rimase intatta. Il modo in cui partorì ebbe quindi anch’esso un carattere straordinario, così come straordinario era stato il modo in cui aveva concepito.
3. La Scrittura attesta solo indirettamente la verginità di Maria dopo il parto (Virginitas post partum). Il fatto che il Salvatore morente affidi sua madre alla protezione di Giovanni (Gv. 19, 26: “Donna, ecco tuo figlio”), lascia presupporre che Maria non avesse altri figli oltre Gesù. L’interpretazione tradizionale di Lc. 1, 34, dalla risposta di Maria: “Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?” arguisce il suo proposito di verginità perpetua, fatta per una particolare illuminazione divina e cioè il suo proposito di dedicare tutta se stessa alla persona e alla missione di Colui che così prodigiosamente aveva concepito e partorito.