Beata Vergine della Salute – Venezia

Il santuario della Madonna della Salute è una delle chiese più grandiose di tutta Venezia e testimonia la riconoscenza dei veneziani verso la Madonna, per averli liberati dalla peste del 1630. Già in passato Venezia era stata contagiata dal terribile morbo, ma quella del 1630 è particolarmente violenta e Venezia presenta uno spettacolo di estrema desolazione con lazzaretti incapaci di contenere gli appestati costretti a rimanere nelle loro case; medici insufficienti per un servizio tanto intenso; medicine presto esaurite; riserve di viveri che vengono a mancare; cadaveri non trovano degna sepoltura e rimangono abbandonati per le strade, aumentando il contagio tra i vivi. Il Patriarca Giovanni Tiepolo, con il Clero ed i fedeli, versando lagrime di dolore e di compunzione, guida pubbliche processioni e solenni esposizioni del SS. Sacramento in Cattedrale, ad implorare la clemenza del Cielo. Il Doge ed il Senato della città deliberano che per quindici sabati si facciano in San Marco particolari preghiere con processione, portando l’immagine miracolosa della Vergine, seguita da tutte le Autorità. Il 26 ottobre, primo dei quindici sabati, dopo la processione, sotto le volte maestose di San Marco, davanti alla statua della Madonna Nicopeia, il Doge, a nome di tutta Venezia, pronuncia il Voto di erigere in città  ed edificare una chiesa alla Vergine Santissima, intitolandola Santa Maria della Salute, e che ogni anno, il giorno della liberazione, dovrà essere in perpetuo solennemente commemorato. Per l’erezione della Chiesa viene scelta l’area della Trinità, nel posto dell’antica dogana marittima, fino ad allora occupata dal seminario. Viene scelto il progetto di Baldassarre Longhena, allora ventiseienne, ed il 1° aprile 1631, nonostante la malattia del Doge, viene benedetta la prima pietra. La costruzione però, che inizia solo nel 1633, si protrarrà a lungo: nel 1653 la Chiesa viene aperta al culto, ma potrà essere solennemente consacrata solo il 9 novembre 1687, a lavori ultimati. L’architetto Longhena, che non avrà la consolazione di vedere l’opera finita, perché muore ottantaseienne nel 1682, crea un vero capolavoro, una delle opere più belle e fantasiose dell’architettura barocca. Ideata a forma di corona del Rosario, e preceduta da quindici gradini, quanti sono i misteri del Rosario, è di pianta ottagonale coperta da una grande cupola emisferica. Una cupola minore, affiancata da due campanili, copre il presbiterio. La facciata, preceduta da un ampia scalinata, si presenta come un grandioso arco di trionfo, nel quale si apre il portale. L’interno, vasto e luminoso, è caratterizzato dall’ampio vano della cupola centrale, delimitato dalle colonne e pilastri che reggono le otto arcate. Al centro dell’altare è collocata, dal 21 novembre 1670, l’Icona della Madonna detta Mesopanditissa (Mediatrice di pace) portata da Francesco Morosino dopo che l’isola di Creta cade nelle mani dei Turchi.Grande, lungo il corso dei secoli, è la devozione dei Veneziani verso la Madonna della Salute, che ancora oggi festeggiano con una solenne processione di barche sul Canal Grande.