Theotokos di Zarvanycia – Zarvanycia

È il più noto santuario della Galizia transcarpatica e, da dopo la seconda guerra mondiale, fa parte dell’Ucraina. E sempre appartenuto alla Chiesa cattolica di rito bizantino, eccetto dal 1946 al 1991, periodo in cui fu forzatamente assegnato da Stalin alla Chiesa ortodossa. Il culto risale a tempi molto antichi e sono due le leggende circa la sua origine: la prima leggenda la fa risalire al secolo XI e parla di un signore del posto che si era perduto nel bosco e si era gravemente ammalato: sarebbe stato guarito da un monaco che lo benedisse con l’icona. L’altra tradizione parla di un monaco che errava per i boschi nel tentativo di mettere in salvo l’icona durante l’invasione mongola (metà del secolo XIII): in sogno la Vergine gli avrebbe detto di collocare l’icona in quel luogo. Il santuario, già prima dell’invasione tartara (secolo XIV), era molto venerato e i pellegrinaggi si svolgevano soprattutto nel periodo tra la festa dell’Assunta (15 agosto) e quella del Pokrov (1′ ottobre). Si racconta che gli abitanti del villaggio durante quella invasione si fossero rifugiati in chiesa e fossero stati salvati prodigiosamente. L’icona nel 1754 fu collocata nella chiesa della Santissima Trinità che era stata costruita nei pressi della chiesetta primitiva. Durante le tragiche vicende della prima guerra mondiale, nel succedersi delle dominazioni, l’icona fu nascosta più volte e in ultimo, nel 1944, poco prima dell’arrivo dell’esercito russo, fu portata in salvo in previsione della soppressione della Chiesa cattolica di rito orientale; rimase gelosamente nascosta, finché il santuario di Zarvanycia non fu restituito, nel 1991, alla Chiesa cattolica.