Verso l’anno 830 il monaco Meinrado si ritirava in solitudine in mezzo ad una fitta foresta. Accanto alla sua capanna eresse anche un piccolo oratorio dedicato alla Vergine Maria. Ben presto la tranquillità dell’eremita fu turbata da gente sempre più numerosa che si recava da lui, atratta dalla sua santità di vita. Meinrado morì nell’861, ucciso da due briganti. Sul suo eremitaggio, intorno al mille, sorse un grande monastero, al quale gli imperatori concessero vasti possedimenti. Nel Medioevo il pellegrinaggio verso Einsiedeln ebbe un grande sviluppo, tanto da divenire uno dei più importanti dell’intera Europa. Esso contribuì anche a preservare la fede cattolica in Svizzera, al tempo della riforma protestante. Durante i secoli della sua storia il monastero fu per quattro volte semidistrutto da incendi e saccheggi. Durante la rivoluzione francese la sacra immagine fu occultata in un luogo sicuro e poi, passata la bufera che vide il monastero e il santuario quasi annientati, riportata al suo posto. La costruzione attuale che comprende un immenso monastero e la grande chiesa abbaziale, fu eretta nel corso del XVIII secolo e costituisce uno dei capolavori del barocco tedesco. Al centro della chiesa sorge la piccola cappella nel cui interno si venera l’antichissima immagine della Vergine con il bimbo in braccio, ormai annerita dal tempo.